Ghiacciaio di Campo Nord Paradisin Livigno stagione di accumulo 23/24

Pubblicato da Colombarolli Davide in innevamento Campo Nord Paradisin Livigno · Domenica 30 Giu 2024
Tags: ghiacciaio, livigno, campo, nord, paradisin, servizio, glaciologico, lombardo, timelapse

Ghiacciaio di Campo Nord Paradisin Livigno, stagione di accumulo 2023/24

Avere una webcam che osserva il ghiacciaio, una stazione meteo che ci restituisce le temperature ed anche una stazione automatica di Arpa Lombardia a pochi chilometri di distanza che ci permette di interpolare i dati di innevamento, ci consente di fare delle analisi piuttosto ricche su ciò che avviene sul ghiacciaio, anche e soprattutto quando noi non siamo fisicamente presenti.

La stagione di accumulo parte ufficialmente il 20 di ottobre, giorno in cui il plateau di quota 2950 m s’imbianca coprendosi di qualche cm di neve fresca, e lo rimane a tutt’oggi dopo oltre 8 mesi.

Si susseguono diverse altre nevicate e a metà di novembre lo strato di neve ha già superato i 100 cm.

È sicuramente un ottimo inizio di stagione, tanto che a metà di dicembre si superano agevolmente anche i 150 cm e tra fine mese ed inizio gennaio i 200 cm.

Sempre in questo mese, esattamente il giorno 20, si tocca la temperatura minima stagionale di -20,4°C (ricordo che spesso la sottostante Livigno registra picchi di temperature minime molto più basse).

Per la cronaca e rimanendo in argomento meteo, con -6°C di temperatura media l’inverno 2023/24 è stato il più caldo dal 2008, e l’autunno con +0,4°C è stato il secondo più caldo sempre dal 2008, dietro solo al 2022 che chiuse con +0,5°C di media.

Tornando alle precipitazioni nevose, febbraio “s’inceppa” ma è solo uno stop temporaneo. Già sul finire del mese riprendono copiose le nevicate, dopo il giorno 21 si ritorna ben oltre i 200 cm e a metà marzo siamo già oltre i 300 cm.

Per i meno addentro la materia, normalmente è in primavera che i ghiacciai raggiungono gli spessori di neve maggiore, e la stagione 2023/24 sul ghiacciaio di Livigno ne è stata la riconferma.

Aprile viaggia costantemente oltre i 350 cm ed è in maggio che probabilmente si toccano e superano i 400 cm(500 cm sulla parte alta), quelli che poi ai primi di giugno abbiamo rilevato dai sondaggi fatti il giorno 8.

L’estate 2024 parte con un’eredità importante in termini di spessore di neve, un patrimonio da gestire (se gli anticicloni africani lo permetteranno) per tentare di chiudere la stagione di ablazione con minime perdite, visto anche i 9 metri di spessore di ghiaccio perso a quota 2950 m negli ultimi due anni (2 anni!).

Ultima e doverosa considerazione da fare riguardo quanto sopra riportato è inerente ai dati citati nella stessa.

Mi sono liberamente avvalso delle immagini della nostra webcam e dei dati nivologici della vicina stazione automatica di Arpa Lombardia posta a quota 2670 m, quindi 300 metri circa di dislivello in meno. Va da sé che i valori reali possono nella realtà essere stati leggermente differenti, anche per l’azione eolica sicuramente mai uguale da un sito all’altro.

A livello statistico mediamente sul ghiacciaio troviamo il 29% dello spessore di neve in più rispetto al sito della stazione automatica Arpa(serie storica dal 2008 ad oggi), ed è un dato che ha delle fluttuazioni importanti in alcuni anni.

Ultimissima considerazione; i più attenti avranno notato che sulla destra del timelapse è inquadrata una palina ablatometrica che è alta 2 metri. Come si può ben vedere è posizionata su un dosso un paio di metri più alto rispetto al piano del ghiacciaio e quindi esposto ai venti. Proprio per questo motivo non si vede mai la palina andare sotto la neve (spessore max 120 cm), neanche a maggio, quando sul ghiacciaio lo spessore della neve ha superato i 400 cm. Anche la webcam è stata preventivamente posizionata in un simile e “fortunato” punto di osservazione, e nonostante i suoi 2 metri di altezza dal suolo, ci consente di avere immagini anche in condizioni di innevamento eccezionale.

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